Rodolfo Tommasi

Dal libro “Tendenze di linguaggi. Orientamenti di poesia italiana”

[…] Che ad alta percentuale di verifica la nostra poesia (e di nuovo ribadisco: quella vera) risponda a voce femminile, è un dato di fatto.[…]

Penso – e serva da esempio còlto tra gli aliti delle inattese oasi ossigenanti – a un’altra giovane poetessa, Francesca Papp, che ha composto una molto bella e originale e intensa raccolta di versi, Terra rossa, da cui traggo Anche tu pesce:

 

Sciame d’api il corpo

si dissolve, sabbia

al vento del divenire.

Soffia ogni granello

e sceglie il giusto posto,

perfettamente incastrato

nella scacchiera dei giorni.

 

Inglobo le labbra nel petto,

racchiudo il demone nel cristallo,

tocco re e regine e nella forma trovo

il tonno, il pesce, la bilancia.

 

Anche tu acqua, di sopra

e di sotto, nel tempo dei fiumi

e dei laghi, di chi nuota

e di chi osa controcorrente.

 

L’esternazione d’intime profondità

stringe il suo mezzo. Scoiattolo

s’arrampica, picchio penetra

e costruisce aperture, al ronzante

mutamento dell’intuire l’oro

del proprio pesce.

 

e Come una foglia

 

Mi tocchi e mi vedi donna,

ma mi sento foglia

mentre accartocci il mio orecchio

e passi le dita sul viso,

con un rumore di terra.

 

È una scrittura sinuosa e nervosa, quella di Francesca Papp, che sembra premere e palpare l’oggetto – il tema – trattato, e sembra altresì plasmarlo, modularlo, o graffiarlo con le schegge luminosissime di un lessico subito avvolto dall’epidermide sensibile, subito rilevabile, di un autentico linguaggio, quanto mai lucido e colmo di pulsioni.

Nelle poesie di Terra rossa è sottesa una sorta di presupposta elaborazione percettiva del loro movente (qualcosa come il lieve segno, non ancora sinopia, in cui si suggerisce la preparazione del muro per un affresco): ma non si tratta del pulviscolo di pensiero rimasto nell’impianto della composizione dopo l’imprevisto evolversi dello stimolo ispirativo, bensì della traccia di un’avvenuta esperienza intima, di un’imprescindibile emanazione di umori da un Io mormorato, fondo e oscuro.

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